L’immagine è ciò in cui il passato viene a
convergere con il presente in una costellazione.
Mentre la relazione dell’allora con l’ora è
puramente temporale (continua), la relazione del
passato con il presente è dialettica, a salti
(W. Benjamin, GW I, p. 1229)
Renata Petti
Qui. 2021
installazione site-specific
Palazzo d’Avalos in Terra Murata, Procida (NA)
La installazione Qui mette in scena tra sogno e realtà, una branda coperta da un materasso e abiti dismessi del vecchio carcere che si relaziona con un grande kolàa (cm 570 x cm 400) composto da 540 scatti fotografici di cui alcuni autoritratti a lunga esposizione sfocati realizzati in questo periodo di pandemia che documentano la presenza assenza del corpo, quasi un diario intimo e quotidiano e una installazione sonora Suoni imprigionati .
Fantasmi condizione intermedia tra vita e morte, sospesa, irrisolta, con i suoi giochi di assenze, fughe, alter ego, evanescenze dialogano con le tracce e i frammenti del Palazzo d’Avalos in Terra Murata costruito nel ‘500 e che nel 1830 fu adibito a carcere, controarchivio e memoria dell’umano per le camerate con le brande, gli abiti dismessi, gli oggetti delle produzioni che realizzavano i carcerati, i rocchetti di filo, le scarpe, le macchine da cucire, documenti e registri. Tutti questi “scarti” in questo luogo fisico assumono una nuova dignità e ci fanno immergere in una materialità del reale dove ogni scarto è pieno del vissuto reale dei carcerati.
La installazione sonora Suoni imprigionati da attivare con un QR.code ripropone suoni del luogo vivi sbiaditi dimenticati richiamati alla memoria come se fossero persone o stoffe che hanno perso i colori originari.